Come tutte le organizzazioni, anche le PMI devono perseguire la sostenibilità nel medio e lungo termine difendendosi dalle pressioni della concorrenza.
Per raggiungere questo scopo bisogna prendere delle decisioni importanti, riguardanti l'assunzione di personale chiave, gli investimenti da fare, il presidio di nuove aree di mercato, il lancio di nuovi servizi e molto altro.
Dubbi e indecisioni sono nella norma: quali dovrebbero essere gli investimenti prioritari? Ad una prima analisi, diversi scenari appaiono similmente importanti. Spesso si finisce a decidere d'istinto, con il rischio di sbagliare e quindi sprecare tempo e risorse.
L’elaborazione di un piano strategico aziendale consente, invece, di gestire e superare queste situazioni in modo brillante, particolarmente nelle PMI.
In questo articolo analizzeremo i punti fondamentali da tenere a mente per strutturare una strategia che sia il più efficace possibile.
Cosa si intende con strategia?
Il miliardario e uomo d’affari americano J. Welch disse: "L'organizzazione segue la strategia".
Ed effettivamente, se la PMI ha una chiara strategia, diventa più facile prendere le decisioni operative. Basta chiedersi se esse avvicinano l’azienda all’obiettivo strategico, e se finanziariamente rientrano nel piano industriale.
Ma cos'è una strategia? Non è altro che un insieme di scelte relative alle risorse e alle azioni da mettere in campo affinché l'azienda possa raggiungere i propri obiettivi. A livello pratico prende la forma di un documento, detto appunto "piano strategico aziendale", che serve all'altra direzione (C.d.A. e Direzione operativa) per indicare la via da seguire nell'arco dei successivi 5 anni a fronte delle ambizioni di sviluppo.
I punti chiave per formulare una strategia
Per elaborare il piano strategico aziendale, una PMI dovrebbe, con periodicità di ogni 3-5 anni, analizzare i punti fondamentali del proprio business, ossia:
- Gli attuali trend del mercato
- I movimenti della concorrenza e degli altri attori sul mercato
- Le nuove opportunità e minacce all'orizzonte
- Gli "assi nella manica" che l'azienda usa/può usare per avere una posizione competitiva
- Le aspettative di crescita aziendale che ha l’imprenditore
- La volontà o meno di investire risorse per far sì che l’azienda rimanga competitiva
Elaborare il piano industriale
Da queste riflessioni nasce un piano industriale (da allegare al piano strategico aziendale della nostra PMI) che include le iniziative di cambiamento da intraprendere negli anni a venire e in particolare:
- Gli obiettivi (non solo economici) da perseguire
- L’arco di tempo necessario per raggiungerli
- L'uso di nuovi modelli organizzativi e commerciali
- Le risorse umane da impiegare e le eventuali nuove competenze da assumere
- L'adozione di nuove tecnologie digitali
- L'espansione territoriale
- La creazione o dismissione di linee di business
- La crescita del livello di managerialità della direzione
- I tempi e le scadenze su cui misurare l’andamento del piano industriale
Completare la strategia con il budget pluriennale
Chiarite le finalità da perseguire e risorse da impiegare, diventa possibile preparare un budget di previsione, un documento che quantifica lo sforzo finanziario necessario per raggiungere gli scopi che la PMI si è prefissata, e che va anch’esso allegato insieme al piano industriale e al piano strategico aziendale.
Un buon budget di previsione dovrebbe tenere conto di eventuali imprevisti e fluttuazioni nei prezzi delle risorse da acquisire. Meglio sovrastimare che sottostimare le varie voci di costo, ma senza esagerare per evitare di dover immobilizzare risorse finanziarie che potrebbero essere utilmente impiegate in altro modo.
Al budget di previsione andrebbe infine allegato un piano finanziario, dove indicare il modo con cui, al momento delle singole scadenze di pagamento, si copriranno i costi indicati nel budget di previsione, specificando se si intende ricorrere al credito bancario, a risorse proprie o a eventuale capitale di rischio con l’ingresso di nuovi soci.
Per concludere, bisognerà verificare periodicamente il rispetto delle scadenze del piano strategico aziendale, procedendo a eventuali modifiche, correzioni e integrazioni se la situazione che concretamente si sta delineando al momento lo richiede.
Per concludere…
La strategia è il motore del cambiamento e dello sviluppo aziendale, il documento che guida le decisioni e gli investimenti facendo avanzare l’impresa in una direzione ben precisa. E dal momento in cui le decisioni vengono prese, con consapevolezza e con uno scopo chiaro in mente, il cambiamento inizia a prendere forza e forma.
Contrariamente a quanto molti pensano, dunque, la domanda giusta da farsi non è “la PMI può permettersi di avere una strategia?”, quanto piuttosto “può una PMI permettersi di non avere una strategia?”. In ottica di uno sviluppo aziendale efficace e strutturato, la risposta è, semplicemente, no.