Cosa farebbe la tua azienda senza di te? Ti sei mai posto questa domanda?
Ogni giorno, come imprenditore e fondatore dell’attività, sei il più importante – e spesso unico – punto di riferimento per dipendenti e collaboratori. È una scelta di vita, soddisfacente ed entusiasmante.
Tuttavia, un buon leader deve anche essere in grado di delegare, non solo per migliorare l’efficienza dei processi aziendali ma anche e soprattutto per riprendere in mano il proprio tempo. Una delle più importanti capacità di un buon leader è proprio quella di essere in grado di scegliere le persone giuste con cui lavorare, creando organi di indirizzo strutturati, per far sì che i propri collaboratori diventino sempre di più autonomi e sappiano gestire anche il momento della successione aziendale. Vediamo come.
Un’organizzazione collaborativa
Cosa significa nel concreto delegare? Non si tratta soltanto di affidare ad un dipendente un compito specifico e fidarsi che lo porti a termine nei tempi indicati. Saper delegare significa prima di tutto organizzare l’impresa a gestione familiare secondo logiche moderne, che prevedano una netta distinzione dei ruoli. Particolarmente importante, quindi, sarà costituire un Consiglio di Amministrazione (CdA), che si occupi del controllo dell’azienda e dell’indirizzo strategico, e un gruppo di direzione, che porti avanti il business nella sua operatività.
Come imprenditore, ti troverai a svolgere tre ruoli ben distinti: azionista, membro del CdA e membro della direzione. Questo processo di riorganizzazione non deve essere erroneamente visto come una perdita di potere, ma sarà invece l’occasione per mettere ordine e far fiorire nuove idee e nuovi stimoli. Va inoltre sottolineato che, al momento della successione aziendale, un’impresa ben strutturata avrà maggior valore e saprà governare al meglio i cambiamenti.
Delegare per una migliore qualità della vita
Per un imprenditore non ci sono orari. Ogni momento è quello buono per occuparsi dell’azienda, per pensare ai prossimi passi da compiere, a come gestire quel fornitore che non ha consegnato la merce o i rapporti con la banca. Lavorare con passione è la speranza di tutti, ma il rischio è che si finisca a vivere per lavorare.
Saper coinvolgere nelle decisioni dell’azienda i tuoi collaboratori più fidati – o, se questi lo volessero, i tuoi figli – può aiutarti a riprendere in mano la tua vita, diminuire lo stress e, perché no, migliorare anche il tuo stato di salute. Soprattutto se ci si avvicina all’età della pensione, è importante iniziare a coltivare hobby differenti, per non sentirsi “vuoti” quando si lascia l’operatività quotidiana dell’impresa. Tutto ciò però implica un passaggio: imparare a delegare. Ciò è necessario per avere tempo per sé stessi ed evitare al contempo che l’impresa sia trascurata.
Maggior delega significa maggiore autonomia
Si dice che le mamme troppo apprensive crescano dei figli poco autonomi, troppo abituati a chiedere aiuto e a trovarlo facilmente. Nell’attività lavorativa, il meccanismo è simile. Non lasciare spazio ai propri dipendenti per gestirsi in autonomia non li aiuta ad organizzare le proprie giornate e a saper scegliere criticamente le priorità. Questa situazione ovviamente rende più complicato affrontare il passaggio generazionale. L’esperienza dei collaboratori di lungo corso, in una piccola o media impresa, non va sottovalutata: sono proprio loro che potranno garantire stabilità in tutti i periodi di grandi trasformazioni, a condizione che siano stati adeguatamente responsabilizzati. Fidarsi è meglio, in questi casi.
Saper delegare per guardare al futuro
L’azienda è nata con te, l’hai vista crescere sia in termini di valore sia in termini di persone, e non c’è stato giorno in cui non te ne sia occupato. E il futuro? La successione aziendale è un passaggio obbligato, volenti o nolenti è meglio essere preparati ad affrontarla. Sono due i punti cardine per farsi trovare pronti: affidarsi a dei professionisti e saper delegare.
Coinvolgere professionisti in campo giuridico ed economico sarà fondamentale per evitare errori burocratici e ridurre il carico fiscale, ma sarà ancor più importante avere in mano un’azienda ben strutturata, fondata non su un singolo ma su un gruppo di persone che lavorano con un obiettivo comune e con organi distinti che si occupano della sua gestione a diversi livelli. Una persona sola – sebbene sia il fondatore e quindi il maggior conoscitore dell’azienda – non può certo sostituire l’insieme di idee, stimoli ed energie che un gruppo di risorse, interne e esterne alla famiglia, può mettere a disposizione per il successo dell’impresa.