Approfittiamo del momento creatosi in questa fase di ripresa dopo la prima crisi COVID per preparare finalmente le nostre PMI a vivere in questo "mondo VUCA". Facciamo in modo che la gestione delle prossime fasi COVID, come di altre crisi future, diventino parte della stessa "normalità".
Benvenuti nel mondo VUCA
Da Febbraio del 2019 ad oggi, sembra di essere stati catapultati in quella che potremmo considerare una nuova dimensione. Come imprenditori e dirigenti di aziende ci siamo trovati su un ottovolante da brividi, con scenari in continuo mutamento, tra lock-down e riaperture, con grande volatilità ed incertezza sulle prospettive sia in positivo che in negativo.
Guardando avanti, possiamo aspettarci che il tempo del gettone non richiesto duri ancora a lungo, con fasi di rilassamento intercalate da fasi del riacutizzarsi degli effetti della crisi. Nessuna idea, ad oggi se e quando ci sarà un vero post-COVID.
Non dovremmo dimenticare di considerare altri elementi che la pandemia sembra aver oscurato, quali ad esempio l’evoluzione dei tassi di interesse, il ritorno dell’inflazione, oppure la possibilità di crisi di aspetto sociale e geo-politico o ambientale. Nel frattempo, alcuni concorrenti non sono stati fermi ad osservare ed i nostri mercati ed i clienti nemmeno. E la trasformazione digitale che tanto occupava le nostre agende pre-pandemia?
In altre parole, benvenuti in quello che viene definito un mondo VUCA. Non è nato con la pandemia e non finirà con essa.
Il Termine VUCA (che nella sua declinazione in italiano significa Volatile-Incerto- Complesso-Ambiguo) nasce in ambito militare per esprimere con un semplice acronimo una situazione di complessità e difficoltà di comprensione nel periodo post Guerra Fredda. Negli anni è stato via via sempre più usato per definire uno stato nel quale le leadership politiche ed economiche devono prendere decisioni. Nella sua apparente ovvietà e semplicità, VUCA viene oggi utilizzata per indicare un contesto nel quale le imprese devono imparare a muoversi ed al quale devono saper rispondere con un approccio sempre più olistico ed improntato alla contemplazione preventiva di diversi scenari. |
Approfittiamo quindi di questa "situazione di crisi" per prendere consapevolezza che questi due anni sono stati solamente una situazione normale, probabilmente un po' più dinamica del solito. Impariamo a gestire l'emergenza facendola diventare parte della normalità, piuttosto che essere continuamente gestiti dalle emergenze.
Di che cosa stiamo parlando?
-
processi decisionali chiari – per poter gestire, bisogna poter decidere. È necessario definire da chi, in quale sede vengono prese quale tipo di decisioni. Vanno quindi definiti e separati chiaramente i ruoli e le responsabilità del Consiglio di Amministrazione (CdA), della direzione e la posizione degli azionisti. Le deleghe ed i momenti di interazione tra questi 3 organi vanno definiti. Utilizzando un termine non traducibile, va instaurata una buona Corporate Governance;
-
gestione strategica dell'impresa – qualsiasi decisione è giusta, se non si sa dove si vuole andare. L’azienda deve avere una strategia definita ed un processo per adattarla quando serve. L’importante è sempre sapere, a tutti i livelli, quale sia la rotta attuale, per permettere a chi deve decidere e agire di muovere le risorse necessarie per mantenerla in modo efficace;
-
strumenti di conduzione – quello che non può essere misurato non può essere gestito. Gestire significa anche mobilitare le risorse in funzione di obiettivi da raggiungere e poter verificare nei tempi necessari l’impatto delle decisioni prese. Stiamo parlando di strumenti quali il business plan, il budget annuale e la reportistica con indicatori economici e finanziari.
Ricordiamoci che questi elementi non vanno solamente definiti, ma devono essere fatti lavorare in modo sinergico e continuativo.
Anche per una PMI?
-
della presa di coscienza da parte dei singoli azionisti di quale siano le loro aspettative e ruoli, come soci e dirigenti dell’azienda;
-
del rafforzamento del ruolo del CdA, che deve ridiventare l’organo principale di conduzione dell’azienda, secondo il suo mandato originale, spesso sminuito nelle PMI.
-
prima di tutto non esitare – stare fermi non è un’opzione;
- non facciamoci frenare dalla paura di sbagliare. Su un percorso di miglioramento, gli errori fanno parte del processo di apprendimento. Facciamoci aiutare;
- portiamo avanti i tre elementi in parallelo, gradualmente ma con determinazione, piuttosto che fare grandi trasformazioni solo su uno dei tre fondamenti citati.