Per preparare una PMI alla successione aziendale è necessario separare la famiglia del titolare e i suoi interessi dalla direzione e dall’amministrazione dell’impresa che si sta per cedere.
La ragione è di natura pratica: non è infatti possibile che dei nuovi titolari subentrino finché l’impresa resta nelle mani del suo fondatore e il patrimonio aziendale confuso con quello dei suoi familiari.
Altro motivo per chiedere la separazione tra proprietà, direzione e gestione è la necessità di evitare possibili conflitti di interesse tra questi ruoli, con conseguente rischio di cattiva conduzione degli affari.
Infine, la separazione esalta il valore dell’azienda come organizzazione in grado di evolversi in maniera autonoma dai suoi fondatori. Solamente quando si realizza questa condizione l’impresa di famiglia comincia ad acquistare interesse per i potenziali acquirenti e apportatori di capitale di rischio.
In una PMI ben strutturata e preparata per la successione aziendale, la famiglia si limita al ruolo di proprietario, controllando l’azienda tramite il possesso della maggioranza delle quote, che le consentono:
Il suo scopo sarà quello di far crescere nel tempo il valore delle quote di proprietà che detiene, siano esse rappresentate da azioni o da altri tipi di titoli, perseguendo la rivalutazione costante di quel bene di famiglia che è l’azienda stessa.
L’elaborazione della strategia aziendale dovrebbe essere lasciata agli amministratori, che agiscono per conto e secondo gli interessi dei proprietari, mentre la direzione operativa sarà delegata al management.
La separazione così ottenuta è molto importante in caso di successione aziendale di una PMI, in quanto la confusione – soprattutto patrimoniale – tra azienda e famiglia è una possibile fonte di abusi, rende difficile valutare il valore dell’impresa e crea diffidenza nei possibili acquirenti e investitori.
Sembrano simili, ma non lo sono. Amministrazione e direzione sono due funzioni molto diverse tra loro che perseguono obiettivi autonomi. Non è un caso che nel diritto societario si tengano distinti i due organi che le rappresentano, il C.d.A. (consiglio di amministrazione) e il consiglio direttivo.
In particolare:
Nelle aziende di famiglia amministrazione e gestione sono spesso in mano al titolare, col risultato che non è possibile distinguere tra elaborazione strategica e relativa attuazione, e conseguentemente valutare l’operato del management e l’efficacia delle strategie prescelte.
Soprattutto ai fini di una eventuale successione aziendale con ingresso di terzi, anche in una PMI le due funzioni vanno assolutamente divise, in quanto questo è l’unico modo per sostituire a livello operativo il fondatore e rendere l’azienda un’organizzazione autonoma dalla sua persona.
Per questo motivo è raccomandabile, oltre a prevedere la separazione tra le due funzioni a livello di struttura organizzativa, inserire negli organi di direzione figure esterne alla famiglia. Un ulteriore vantaggio di questa scelta è quello di acquisire competenze e professionalità che i familiari non possiedono.
La successione aziendale delle PMI dovrebbe essere vista dal titolare come un’occasione per portare a compimento l’opera a cui ha dedicato la vita, rendendo l’azienda un’organizzazione indipendente dalla sua persona e in grado di generare valore per i clienti e la proprietà anche senza la sua presenza.
Anche se la direzione e lo staff giocano un ruolo centrale nel generare il successo di un’impresa, il sistema azienda deve essere più forte delle persone e porsi come il vero valore aziendale. L’attuazione dei principi di una governance corretta che abbiamo appena esposto permette di raggiungere lo scopo.