Una delle domande cruciali che un imprenditore dovrebbe porsi nel corso della propria avventura è: "Quanto vale la mia azienda?". Interrogativo che può sorgere per pura curiosità, in previsione dell'ingresso di un nuovo socio, in vista di un aumento di capitale, oppure in occasione di decisioni strategiche come l'acquisizione di altre aziende o la vendita dell'impresa stessa.
Il valore di un'azienda non corrisponde al prezzo di vendita
Il valore è la base di discussione sulla quale costruire la trattativa di compravendita, attività spesso legata all'esperienza ed alla forza negoziale di chi compra e di chi vende e, soprattutto nel caso di Piccole e Medie Imprese, da fattori emotivi. Non esiste un valore oggettivo oppure un prezzo "giusto", per questa ragione è fondamentale prendere in considerazione una serie di fattori quantitativi e qualitativi, nonché affidarsi alle metodologie di calcolo più utilizzate nel proprio mercato di riferimento.
Gli elementi quantitativi che determinano il valore di un'azienda
Esistono decine di metodi differenti per calcolare il valore di un'impresa (per citarne alcuni: metodo dei multipli di mercato, metodo del flusso di cassa attualizzato, metodo reddituale, metodo patrimoniale, ecc.). Sapersi orientare in una giungla di parametri diversi può risultare complicato, ma è fondamentale per avere una cifra di partenza sulla quale costruire una trattativa commerciale. In ogni caso è bene sapere che tutti i metodi combinano – con modalità differenti e spesso istituite con lo scopo di avvantaggiare una delle due parti (venditore vs. compratore) – due variabili fondamentali:
- il valore di sostanza, cioè il patrimonio materiale e immateriale accumulato dall'azienda fino al momento dell'analisi;
- il valore di rendimento, ovvero la sua capacità passata e futura di produrre reddito (ROE = Return On Equity).
Tornando alle metodologie di calcolo del valore di PMI, la letteratura moderna si concentra principalmente su due modalità alternative:
- multipli dell'utile (EBIT = Earnings Before Interest and Taxes);
- multipli del fatturato.
Il multiplo in questione, ovvero il numero per il quale viene moltiplicato l'utile oppure il fatturato dell'azienda, dipende in primis dal settore in cui opera l'impresa e dal numero di dipendenti.
Gli elementi qualitativi che aumentano il valore di un'azienda
Il punto è che, a parità di resa economica, settore e dipendenti, il multiplo in oggetto può essere più o meno elevato. Ed ecco che entrano in gioco i parametri qualitativi. Resta inteso che è nell'interesse del titolare dell'impresa arrivare al numero-moltiplicatore più grande possibile.
In 15 anni di esperienza nello sviluppo di aziende, Business Up ha identificato i fattori-chiave che aumentano il valore di questo moltiplicatore e di conseguenza del valore aziendale:
- la strategia d'impresa: il processo di pianificazione delle scelte di tipo commerciale, operativo e finanziario con l'obiettivo a lungo termine di soddisfare le esigenze dei mercati e al contempo le aspettative dell'azionista;
- la corporate governance: l'insieme di regole che disciplinano la gestione e la direzione dell'azienda;
- i processi aziendali: le modalità con cui l'impresa opera, ovvero come si interfaccia con il cliente finale e come si organizza al suo interno, tra processi di alto livello ed altri di operatività quotidiana;
- il team di direzione: una squadra ben "bilanciata" e coesa di persone competenti, con ruoli ben definiti ed orientata alla piena soddisfazione di tutti i portatori di interessi, gli stakeholder. L'attività del management comporta il coordinamento delle risorse umane dell'azienda ma anche e soprattutto la gestione ed il controllo delle risorse economiche.